Su quelli che fotografano “Solo per se stessi” e quelli che chiedono giudizi sulle foto qua e la’ e poi non sopportano le critiche

AVVERTIMENTO: ho notato che tutte le volte che tocco argomenti di questo genere c’è gente che ci resta male, per motivi a me francamente difficili da capire e che comunque penso siano parte integrante di qualche problema più complesso.

Questa roba l’avevo scritta tempo fa, in risposta ad una discussione su un forum. Però mi pareva carina e non avevo voglia di mettermi a scrivere un post, e allora la riciccio fuori! Perdonatemi 😉

“Capiamoci: se io comincio a chiedere in giro “ti piace questa foto” a chiunque mi capiti a tiro, ovviamente avrò ogni sorta di risposta. Potrei chiedere a mio cugino, ad un fotografo, al gelataio, al mio vicino di casa… non ha molto senso. Dimostra solo, in fin dei conti, una certa insicurezza.
Mettersi in discussione è ovviamente la prima cosa, ma non vuol dire prendere il vento come una banderuola e pensare che chiunque ti dica qualcosa su una tua foto “abbia ragione”… ovviamente, visto che i pareri sono diversi, non sarebbe neppure possibile. Anzi, non esiste neppure una “ragione”.
D’altronde ho sempre trovato strano l’affanno con cui il fotoamatore tende a sottolineare quanto “fotografa per se stesso e non per gli altri”. Ma figuriamoci! E poi si va sui forum o su FB a mostrare gli scatti e se ne discute per ore… Ma è ovvio che fa piacere se qualcuno ci dice “bravo” e dispiace se qualcuno ci dice “no-bravo”, e ammettiamolo una buona volta :), non c’è niente di male….


Insomma, l’eccesso di forumismo fa male… ma l’eccesso è quello che ci convince che una cosa vada bene o male in rapporto a parametri che ci vengono forniti da altri, a prescindere da quel che ci capiamo noi. Quindi va male l’eccesso di “elogi da forum” così come va male l’eccesso di “buttiamoci giù” perché il postino ci dice che la nostra foto fa cagare perché abbiamo tagliato i piedi.
L’importante è che piaccia a noi, ma (ATTENZIONE): che questo la porti a piacere anche agli altri (non tutti, questo non esiste, ma a qualcuno di cui stimiamo il giudizio). Perché questa condizione soddisfa due cose: 1. che noi “capiamo” intuitivamente quel che abbiamo fatto e lo mettiamo, da soli e senza bisogno di chiedere, nel bello o non bello e 2. ci da anche la soddisfazione di una conferma da parte di persone che stimiamo, perchè avere una gratificazione è una cosa buona e giusta.
Ci sono alcuni artisti che hanno fatto cose che caparbiamente ritenevano belle mentre tutto il mondo gli dava contro, e poi, magari dopo la morte, sono stati rivalutati. Ma, al di là del fatto che si passa comunque per una “rivalutazione” fatta da altri, erano dei geni: le probabilità che anche noi siamo geni sono basse, accontentiamoci :)”