PREMESSA: in realtà non mi interessa molto quale sia la reale capacità di recupero dell’x-trans… a me interessa che queste macchine con cui lavoro da un paio d’anni vadano bene e facciano il loro lavoro, o meglio mi permettano di farlo meglio di come lo facevo col mio corredo precedente, Canon.
Detto questo l’altra sera mi è capitata una cosa che mi ha stupito mentre facevo una prova di light painting, la prima della mia vita lo ammetto :), e volevo raccontarla perché mi ha stupito.
Ho sempre pensato che il sensore delle fuji non sia poi questa cosa incredibile che spesso viene millantata, ma sia un onesto sensore che fa il suo lavoro. Non lo spingo mai oltre i 3200 ISO, trovo che già a 6400 i files siano poco lavorabili e le ombre chiusissime, ma ci sono altri che spergiurano il contrario e non voglio entrare nel dibattito.
Però adesso veniamo a quel che è successo a me e vorrei raccontarvi, perché mi ha veramente stupito.
Qualche sera fa avevo 10 minuti contati di tempo e volevo vedere se riuscivo a fare del light painting all’aperto con la mia fuji, per poi applicare la cosa ad un progetto che ho in mente. Avendo così poco tempo ho semplicemente aspettato che fuori fosse buio, ho montato la fuji sul cavalletto e sono andato fuori nel giardino a fotografare una piccola palma. L’idea era di illuminarla usando una piccola torcia frontale con un LED, e vedere “che effetto faceva”.
(Chi non avesse idea di cosa fosse il light painting ne trova una descrizione qua)
Ovviamente non avendolo mai fatto prima non avevo idea di che settaggi usare, così ho provato a tentoni. Sono partito con un’esposizione di 10 secondi a f22 a 200 ISO. Risultato: buio pesto (stavo illuminando la palma con la mia lucina da lontano, stando vicino alla macchina). Questo è esattamente quel che ho ottenuto:

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Sono andato avanti per tentativi, fino a capire che un tempo di 30 secondi a f8 poteva andare bene.
Al di là dei risultati ottenuti, la cosa interessante viene dopo, quando ho scaricato le foto. Le prime tre erano, appunto, nere nerissime.

Di quella sopra potete vedere qui l’istogramma:

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Come vedete di valori ce ne sono proprio pochini (questo è l’istogramma della foto appena importata in lightroom). C’è qualcosina in fondo in fondo, ma proprio pochino.

Quindi potete immaginare il mio stupore quando, così per scherzo, ho tirato su il cursore “esposizione” fino a +5 (il massimo):

Questo è l’istogramma esponendo a +5:

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Cioè, la’ dentro c’erano davvero dei valori… pochi, ma abbastanza da “riempire” un istogramma più esteso!

Non solo, questa è la foto risultante a +5 di esposizione:

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Io la trovo una cosa incredibile! Davvero, non me lo sarei aspettato. Mi direte: chissà quanto rumore! Beh, sì, in effetti del rumore c’è… ma dovessi dire, anche questo mi stupisce positivamente. Eccovi un dettaglio delle foglie al 100% di ingrandimento:

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