Ciao!

Come ho già scritto altrove, a me cosa sia la street photography non è che sia poi ancora del tutto chiaro, intendiamoci. In linea di massima faccio prima a capire cosa NON lo sia… lo so, è più facile, per questo fino a lì ci arrivo. Ed ho seri dubbi che tantissimi che oggi dicono “io faccio street” la facciano realmente. É una posizione scomoda da sostenere, che fa arrabbiare tanti, soprattutto amatori appassionati novelli Cartier-Bresson.

Ma accantoniamo un attimo la questione, dicevo che mi sono fatto un regalo. Ebbene, per quanto possa sembrare incredibile, uno dei libri che più mi ha sconcertato e dato da pensare a livello fotografico, non l’ho mai avuto in mano! Fino ad oggi. Questo magari stupirà chi me ne ha sentito parlare con ammirazione in questi anni. Avevo tutte le sue foto, tutte pagina per pagina, salvate in una cartella sul mio computer. Per un po’ le ho avute anche come salvaschermo (come portare un cilicio tutto il tempo).

Il fatto è che le foto di questo libro sono talmente “oltre”, oltre le regole, oltre la composizione, oltre la logica dei pesi, oltre la messa a fuoco selettiva o meno, oltre l’uso della luce, oltre il mosso o non mosso voluto o non voluto, oltre qualsiasi logica che sia, appunto, logica e quindi descrivibile, dicevo son così “oltre” che tutto sommato non ha alcuna importanza averle veramente stampate, in un libro, stampate “bene”, perché queste foto NON possono essere stampate “bene”, sono fin dall’inizio state stampate “male”, per scelta, per cattiva esposizione, perché ingrandite oltre ogni logica per farne dei crop.

Quindi forse per questo alla fine pur parlandone tantissimo, pur mostrandone spesso le immagini, pur guardandole spesso, alla fine appunto non ho mai fisicamente comprato “The Americans” di Robert Frank. Era nella mia lista dei desideri di Amazon da un sacco di tempo. E finalmente l’altro giorno ho premuto il pulsantino e l’ho comprato. Non costa neppure tanto.

In tutta la mia vita di fotografo, credo di non aver mai fatto una foto che raggiunga la purezza di questa: capite cosa significa la vera sofferenza di fronte al bello?

Ma qual è lo scopo di questo post? Boh, non lo so. Probabilmente convincervi che anche voi dovreste comprare questo libro, possibilmente da questo LINK QUI che vi lascio io, così Amazon credo mi dia indietro un x percento di quanto spenderete (eh eh eh). O meglio ancora da QUESTO LINK QUI dove lo stesso libro ha un costo spropositato (sarà da collezione? Boh… va beh scherzavo, non compratelo a 300€, usate il primo link).

Se non conoscete The Americans, sappiate che sarà il miglior libro fotografico che possiate comprare per Natale. Per ogni Natale. Ve lo giuro. E lo sarà proprio perché NON lo conoscete e invece dovete conoscerlo. Perché questo libro è poesia. Lui è andato, ha visto in un modo tutto suo, ha fotografato la scintilla che gli scoccava nel cervello quando vedeva quelle cose (non ha neppure importanza cosa fossero in realtà, non conta nulla, questo è un libro di fotografie di quel che Frank ha pensato sull’America, non di quello che ha visto in America, non so se rendo l’idea). Io sono convinto che almeno al 10% di voi potrebbe svoltare il modo di fotografare, ma spero almeno al 50% di voi, in realtà.

Ah, e per tornare a chi dice “io faccio street photography”, una piccola cattiveria: guardate questo libro, guardatelo veramente, e poi chiedetevi “a che distanza sono dalla street photography”?