Partiamo da qui: la mia idea è quella di fare un documentario di famiglia. Non delle foto di famiglia, o dei ritratti di una famiglia.

Ma cos’è un documentario di famiglia? 

L’idea è partita da quello che faccio per i matrimoni, ovvero il documentario di matrimonio. 

Il mio stile fotografico nei matrimoni è da sempre di tipo documentaristico (alcuni lo chiamano reportage di matrimonio, altri si chiamano fotogiornalisti di matrimonio). Le differenze sono poche, forse nessuna, io preferisco ormai la parola “documentario” perché secondo me è quella che più si avvicina a quel che penso di fare: documentare in modo onesto una vostra giornata speciale.

Forse si fa prima a dire cosa NON c’è in un documentario di matrimonio: non ci sono, in sostanza, quei momenti in cui si cerca di trasformare un servizio di matrimonio in un servizio di moda. Non c’è niente di male a farlo, a molti piace e tantissimi fotografi lavorano, benissimo, così. Ma a me non piace.

Penso che a tutti voi sia capitato di trovarsi come invitati ad uno di quei matrimoni in cui, ad un certo punto, gli sposi spariscono per un paio d’ore “a fare le foto”. Ecco, io invece parto dal presupposto che devo raccontare quella giornata, se possibile bene, con attenzione alla fotografia e magari un certo umorismo, senza “far accadere” nulla. Sono gli sposi a crearsi la loro giornata ideale, l’hanno pensata magari per un anno, organizzando ogni minimo dettaglio, ogni tempistica, ogni sorpresa: a me parrebbe insensato tentare di sostituirmi a loro per prendere il controllo della situazione e “creare” delle scene inesistenti, al solo scopo di fotografarle. Vorrei tra i loro ricordi della giornata non ci fosse quello di avere passato alcune noiosissime ore a far foto con me!

Insomma, un fotografo documentarista di matrimonio deve, per me, tentare di documentare al meglio quel che gli sposi hanno creato per se stessi e per i loro ospiti, in modo che possano vederlo e rivederlo quante volte vogliono, per gli anni a venire.

 

Ok, scusate se mi sono dilungato sul matrimonio, ma ho il vantaggio di avere le idee molto più chiare su quel versante! 

Come vi dicevo, vorrei applicare la stessa filosofia al “documentario di famiglia”, che infatti nella mia testa si chiama “un giorno della nostra vita”.

Quindi non stiamo parlando di una sessione di ritratti in studio, o anche all’aperto, magari con vestiti e accessori forniti ad hoc dal fotografo.

Stiamo invece parlando di una giornata particolare, non necessariamente intera ovviamente, creata ed organizzata interamente dalla famiglia, sui propri gusti e per se stessi ed i propri figli.

Ed io la documenterò. Come se decideste, poniamo, di andare un giorno a fare un gita in montagna, pescare, montare una tenda, far da mangiare all’aperto e così via, e ci fosse un fotografo a seguirvi, senza intervenire (o quasi).

 

Può funzionare? Non può funzionare? E’ troppo complicato? Lo sembra solo ed invece è semplice?

Non lo so.

Ma potremmo scoprirlo insieme.

 

Se vi interessa saperne qualcosa in più, ho anche fatto una pagina apposita, qua:

www.paoloviglione.it/documentariodifamiglia