Quello della fotografia di matrimonio è un campo particolarissimo, dove la clientela non ha delle specifiche esigenze legate a qualcosa di tangibile (una campagna pubblicitaria legata ad un oggetto, un brand da pubblicizzare, la necessità di presentare un’automobile in un certo modo…) ma, semplicemente, vuole “delle foto che ricordino quel giorno”.

Questo sembrerebbe dare una possibilità grandiosa ai fotografi: finalmente un campo in cui dar libero sfogo alla propria creatività! E allora perché in giro si vedono tante foto di matrimonio tremendamente banali?

Perché, nella maggior parte dei casi, ci si adagia su quello che “si pensa” voglia il cliente. E su quello che abbiamo visto che fanno gli altri fotografi. Insomma, si va sul sicuro.

Secondo me è un errore. Per questo da anni ho deciso che il giusto approccio, magari poco soddisfacente dal punto di vista dell’apprezzamento del grande pubblico, è comunque quello di non rinunciare al fatto di essere degli autori. Non rinunciare ad un proprio punto di vista, ad una poetica visiva di qualche tipo, magari anche brutta, ma almeno che sia personale.

Per questo quando mi dicono che molte delle mie foto preferite di matrimonio non sembrano affatto di matrimonio, ma ricordano più la street photography, io ne sono molto felice. E non perché mi interessi fare street photography, ma perché vuol dire che almeno ho un punto di vista particolare, mio, diverso da altri.

Da anni cerco di aderire il più possibile (poi, certo, resta un lavoro e quindi non si può essere intransigenti) ad una semplice filosofia: se mi hanno chiamato e pagato per fare foto ad un matrimonio, è mio preciso dovere cercare di non fare le stesse foto che gli invitati si stanno facendo l’un l’altro. Le foto abbracciati con le dita aperte a “V”, per capirci. Se le facessi anche io starei rubando i soldi ai miei datori di lavoro.

Io sono lì per dare un resoconto della giornata basato su un mio punto di vista, per raccontare una storia, per dare una mia versione personale basata su un approccio autoriale. So benissimo che non sono la maggioranza gli sposi che apprezzano questo modo di intendere il servizio di matrimonio, ma non sono neppure così pochi come si potrebbe pensare. Esiste un pubblico per ogni tipo di lavoro che si propone, a volte ci vuole solo più tempo per trovarlo, ma alla lunga il risultato sarà di gran lunga più soddisfacente sia per il fotografo che per il cliente.