ATTENZIONE: questo articolo contiene del pixelpeeping! E’ brutto ma inevitabile se si stanno confrontando due sistemi per vedere se l’uno può sostituire l’altro… se patite il pixelpeeping,

soprattutto nel caso in cui sia critico verso il vostro sistema e non verso quello che non avete, saltate la puntata e passate oltre, chè ci sono delle sorprese… :)[/one_half_last]

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Secondo giorno

Sono molto arrabbiato con la Fuji. Ne ho letto meraviglie, e mi ha tradito subito. Però ho deciso di darle un mese di tempo, quindi calma… spesso capita, provando un nuovo strumento, di fare prove sceme a casaccio e pretendere inconsciamente risultati eccezionali.
Le foto brutte sono tutte brutte uguali, sono quelle belle che si differenziano fra loro.
Il secondo giorno con la Fuji, vado a vedere con degli amici la location per una mostra che dovrà tenersi a fine maggio. Mi trascino dietro la Fuji col suo 18-55 e la Mark II col 24-105L, che in teoria dovrebbe essere la coppia macchina-obiettivo da sostituire.
La prova è questa: di solito uso la canon ad alti ISO senza problemi, diciamo 1600. In realtà, sembra una bestemmia ma è vero, se si fotografa a 1600 ISO al sole non cambia quasi nulla rispetto a fotografare ad ISO più bassi. Provare per credere. C’è ovviamente una spiegazione a questo, ma non ho voglia di scriverla qui. Se frugate in giro sul mio sito trovate un link ad un manuale di fotografia matrimoniale in cui faccio tutto lo spiegone.
Come si comporterà la Fuji?
Ecco qua il totale di due foto in piena luce (ricordate che stiamo sempre confrontando un’ottica in kit con un’ottica figa serie L, ok? Ma anche che la canon la tengo su s-RAW1, che significa 10 megapixel e non 21):
Schermata 2015-04-08 alle 22.46.50

e ora un crop al 100% della stessa zona:

Schermata 2015-04-08 alle 23.03.31

 

L’effetto è interessante. Se le guardate piccole, l’immagine della Fuji, a destra, sembra essere più dettagliata di quella della Canon. Se le guardate grandi, vedrete che non è esattamente così, l’immagine Fuji è un po’ più granosa e rumorosa. Poco, ok?, ma lo è. I livelli di filtraggio del rumore e così via sono uguali per entrambe le immagini.

Applicando un po’ di filtro dettaglio le cose migliorano, ma applicandolo ad ambedue le immagini… tornano simili. Certo, se ci spingiamo in alto al centro dell’immagine, ci sono confronti che fanno male al cuore 🙁

Schermata 2015-04-08 alle 23.09.55

 

Ok, qui si tratta di pixelpeeping… ma certo che, fotografando un paesaggio, rinunciare a un corredo che ti da il dettaglio che si vede a sinistra per il dettaglio che si vede a destra… insomma… fa una certa impressione. Ma diciamo che è l’obiettivo, ricordiamolo sempre quello in kit, ottimo ma insomma non sarà mica il massimo esistente no?

Comunque, diciamo che in alta luce la resa agli alti ISO è uguale, leggermente migliore la FF. Come c’era da aspettarsi, d’altronde. E’ giorni che leggo di una fantomatica “pulizia dei files” Fuji, ma non capisco a cosa farebbe riferimento. Comincio a temere che sia una bella frase che fa piacere dire, soprattutto se hai comprato una Fuji.

Dove la differenza invece si vede è quando entro a fotografare in alcune casette abbandonate, al buio o quasi. Beh, lì la differenza è spettacolare, ma non si vede dalle foto. E no, le foto restano buone come prima, leggermente meglio le canon ma comunque simili, ma la differenza vera la fa il mirino EVF: di colpo, mentre al sole sembrava buio e un po’ stinto, sembra di guardare un piccolo televisore HD tutto dedicato alla nostra pupilla! Magicamente uno guarda, e la foto si vede già come verrà o quasi. Un’esperienza notevole!

Un po’ rinfrancato torno a casa e decido, a rischio di prendere una facciata, di ritentare l’esperimento “foto bimbi” (scusate, i miei figli sono i soggetti che mi capitano più frequentemente a tiro).
Questa volta, provando meno affrettatamente, andiamo meglio…:

Schermata 2015-04-08 alle 23.22.04

 

e conseguente crop al 100% (qui ho già applicato la maschera di dettaglio che ancora oggi sto usando, con profilo calibrazione velvia std)

Schermata 2015-04-08 alle 23.23.05

 

Ok, per oggi basta. Domani facciamo delle foto vere, un ritratto a due gemelli su fondo bianco. Conversione in bianco e nero, richiesto molto dettaglio. Ancora farò la doppia foto, qualcuna all’inizio con la Canon giusto per avere un confronto, ma il ritratto vero e proprio sarà fatto con la Fuji. E’ ora di cominciare a giocare un po’ più sul serio.

 

Domani
Ed eccoci a domani (da quando ho pubblicato l’articolo sarà passata una settimana… contavo di finirlo il giorno dopo!)

Inizialmente volevo fare una prova passo-passo, in modo che chi legge potesse fare con me l’esperienza, avere gli stessi dubbi, magari trovare le stesse soluzioni… ma i tempi son quelli che sono, e allora, visto che oggi che scrivo in realtà son passate un paio di settimane da quando ho la Fuji, stringerò.

Allora, dicevamo, foto a due ragazzi su fondo bianco. Gli ho chiesto di vestirsi in modo un po’ buffo, con qualcosa di materico, giusto per avere un po’ dettaglio. Le foto sono fatte a 100 asa per la Canon e a 200 per la Fuji. Diaframma f8, su cavalletto.

Per la canon di solito faccio così: metto a fuoco con precisione, chiudo ad f8 e poi STACCO l’autofocus. Questo perché essendo la macchina su cavalletto diventa complicato ogni volta mettere a fuoco e poi ricomporre.

Per la Fuji, invece, ammetto serenamente di aver usato l’AF con riconoscimento dei volti! Cosa c’è di meglio di questo caso? La macchina cerca da sola dove sono i volti e mette a fuoco ogni volta, si spera, correttamente. L’f8 aumenta la profondità di campo abbastanza da rendere la messa a fuoco meno problematica.

Il risultato: molto foto sono risultate sfocate o meglio mosse… colpa del tempo di posa di 1/30 di sec e dell’esuberanza dei ragazzi. In realtà però quelle ferme sono a posto. Vi posto due esempi, uno Canon, l’altro Fuji:

_MG_4983-HR-Edit DSCF0115-HR-Edit

 

Qual è canon, qual è Fuji? Occhio, si passa di nuovo al pixelpeeping selvaggio – ma ho notato che il pixelpeeping infastidisce molti chi ha Fuji soprattutto se è negativo per la Fuji, invece se è positivo sembra andare bene! 🙂

Schermata 2015-04-16 alle 15.54.34

 

Ok, dai, mi sembrano pari merito! E non era una prova facile… per oggi sono rincuorato!

 

Nei giorni successivi…

Nei giorni successivi, continuo ovviamente a far foto anche se senza un motivo di lavoro. Si sta avvicinando il weekend di Pasqua, si fanno passeggiate e così via. Partiamo per una passeggiata coi bambini e per curiosità faccio il contro-test (ricordiamoci che il metodo scientifico consiste nel tentare anche di dimostrare le cose sgradite) e mi porto dietro SOLO la Canon. Beh, in effetti è un altro mondo: uno punta, preme e la foto è perfetta e a fuoco… accidenti che comodo. Però, quando il giorno dopo faccio la stessa prova in situazione simile con la Fuji (intanto ho scoperto che se elimino il riconoscimentotutto dei volti e allargo al massimo il quadrato della zona di autofocus le cose vanno meglio) tutto sommato i risultati non sono molto diversi. Certo, non è che alzi, punti e scatti  e istantaneamente mette a fuoco… quel zic-zic di avanti e indietro lo fa sempre. Non è che uno perda chissà che attimo, però non sono io che ho sempre teorizzato che la vera disgrazia per un certo tipo di foto è proprio l’autofocus? Per veloce che sia alla fin fine uno deve puntare, pigiare a metà, ricomporre (sì, ho sempre usato l’autofocus a punto centrale perché è più veloce e percgé voglio sapere cosa metto a fuoco). E infatti tempo fa rimembravo come un vecchietto sentimentale quando lavoravo SENZA autofocus, prima con Minolta e poi con Leica, e mettevo a fuoco PRIMA il soggetto o un punto dove pensavo si sarebbe trovato, e POI scattavo senza perdere tempo quando vedevo una scena interesante. Eh, sì, ma c’era una differenza fondamentale: nel mirino delle reflex di allora ci si vedeva magnificamente, mettere a fuoco a mano era possibile, ora non più. Dal mio punto di vista il mirino Canon della MKII è buio pesto, e comunque il vetrino non ha nè i microprismi nè il telemetro a immagine spezzata.

PRIMA, potevo fare foto veramente “al volo” ad esempio durante un matrimonio, tipo questa:

IMG_9651-Edit

 

Qui non c’è autofocus che tenga: non puoi mettere a fuoco e ricomporre… qui ho messo a fuoco all’altezza della bimba, perché mi sentivo che qualcosa di strano avrebbe fatto, e quando l’ha fatto… ho scattato. Probabilmente la foto è pure un po’ sfocata e mossa, ma francamente chi se ne frega? Farne tante di foto così, per sfocate o mosse che siano! 🙂

Solo che anche con la Fuji, che pure ha un sistema di messa a fuoco manuale assistito anche carino, è comunque ancora più complicato che con Canon mettere a fuoco a mano: devi ingrandire il quadratino centrale e girare pian piano la ghiera… oppure usare uno dei focus-assistenti, il peak o il finto telemetro (che mi pare in pratica non funzioni mai). Solo che il peak ti pasticcia irrimediabilmente l’immagine… no no no.

 

Passa ancora qualche giorno…

Siamo dopo Pasqua. Mi accorgo di una cosa: l’esperienza utente. Sapete quella roba tipica dei prodotti Apple? I prodotti Apple sono tutti costruiti attorno all’idea di fornire all’utente un’esperienza non tanto “completa di prodotto che fa tutto quel che serve”, ma un’esperienza “appagante”. Chiaro? Prima tanti avevano un lettore mp3 di vario genere, con pulsantini, menu, qualcuno icone… poi tutti hanno avuto l’iPod.

Usare un prodotto Apple, prima di qualsiasi altra cosa deve essere “molto soddisfacente”, cioè, insomma dai, deve essere una figata. Poi vengono le prestazioni, elevate, buone, ottime, ma a volte altre cose tecnicamente sono meglio, o ci puoi spremere di più se conosci come fare.

Ecco: la Fuji ha centrato questa cosa. Dopo una settimana che gioco con la x-e2 mi sono accorto di una cosa allarmante: il funzionamento della Canon “non mi torna più tanto”. Le dita non corrono più automaticamente nei posti giusti, cambiare gli iso mi pare una roba incredibilmente scomoda, per non parlare dei diaframmi… Se non è aver centrato l’esperienza utente questo, non so cosa sia.

La Fuji, forse perché ho lavorato in manuale per tanti e tanti anni, cioè fino al passaggio al digitale, a me pare naturale, così tanto che rischio di dimenticare automatismi che avevo acquisito sulla Canon. Poi tornano, intendiamoci, ma se una cosa ti viene così naturale dopo così poco, qualcosa vuol dire.

Nel frattempo entro in contatto con Emanuele Scicolone, un fotografo di Padova che sta usando Fuji, e mi parla anche lui della possibilità di usare la Fuji facilmente con messa a fuoco manuale. Ecco che torna questa idea: ma mi pare impossibile, cioè, cavolo, è scomodissimo dai! Un conto è se ci vai a fare la gita al mare, un conto se la usi per lavoro. Ti perdi metà delle foto mentre sei lì ad ingrandire la visione nel mirino per mettere bene a fuoco…

Poi mi cade l’occhio sul manuale (sì, lo ammetto… gli avevo dato una scorsa veloce e basta) e scopro una cosa che di colpo mi apre uno spiraglio (solo che è notte quando la leggo… non posso provare subito!).

In pratica scopro come funziona il manual focus di Fuji, che da ora in avanti io ribattezzerò, secondo me più correttamente “Non autofocus”.

Ma il tempo è scaduto, un bambino mi aspetta all’asilo… questa puntata è stata più lunga, e la prossima vi spiegherò cos’è per me il Non Autofocus System di Fuji!

 

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